Impatto del turismo sulla biodiversità
Nel 2012 il Ministero dell’Ambiente ha indirizzato ai parchi nazionali dei fondi specifici finalizzati alla conservazione della biodiversità e alla collaborazione tra i parchi. Sulla base di questa Direttiva sono stati avviati diversi progetti condivisi uno dei quali è l’azione di sistema denominata “Impatto antropico da pressione turistica nelle aree protette: interferenze su territorio e biodiversità”. Questa, attualmente in corso, ha coinvolto diversi parchi nazionali costieri tirrenici: Arcipelago di La Maddalena, Arcipelago Toscano, Asinara, Cinque Terre, Circeo e Vesuvio. Nella prima annualità ha partecipato al progetto anche il parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Al fine di coordinare da un punto tecnico-scientifico le attività di tutti i parchi aderenti, e di sviluppare le proprie, l’Ente Parco nazionale Cinque Terre (capofila) si è avvalso della collaborazione del Centro di Ricerca Interuniversitario “Biodiversità, Fitosociologia ed Ecologia del Paesaggio” (CIRBFEP). Gli obiettivi dell’azione sono la catalogazione e analisi degli studi pregressi, la raccolta di dati originali, la selezione delle criticità ambientali legate alle attività turistiche, la delimitazione delle aree più impattate e di quelle a minore o nullo impatto a cui riferirsi per le valutazioni, l’analisi dei flussi turistici, la definizione e avvio di un programma di monitoraggio basato su indicatori validi e, infine, la trasposizione dei risultati ottenuti nella pianificazione e gestione dei parchi. La metodologia di lavoro, proposta dal CIRBFEP e condivisa dai tecnici e consulenti dei parchi nazionali coinvolti, è stata declinata differentemente in ogni area protetta a seconda del tipo di turismo presente e del tipo di habitat e specie impattati. In tal senso non è possibile il confronto tra i risultati di ognuno ma è l’unitarietà dell’approccio il fulcro dell’azione di sistema. Nella prosecuzione del progetto, il CIRBFEP mira ad affiancare alle attività di monitoraggio, fondamentali per valutare correttamente gli impatti, quelle di valorizzazione territoriale basate su un turismo sostenibile, un obiettivo che in molti casi può essere raggiunto con la pianificazione e realizzazione di adeguate parkway, in cui canalizzare prioritariamente e controllare i flussi turistici.
Nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di L’Aquila
Ai fini della redazione degli elaborati propedeutici alla definizione del nuovo PRG di L’Aquila, il CIRBFEP è stato coinvolto per sviluppare diverse attività, prima fra tutte la raccolta e selezione degli elaborati naturalistici e paesaggistici redatti in passato e disponibili presso le amministrazioni pubbliche e nella letteratura tecnico-scientifica. Sulla base della documentazione raccolta e di informazioni inedite e originali è stata effettuata l’analisi territoriale d’area vasta relativa al comune di L’Aquila e ad un’ampia area circostante definita sulla base di caratteri ambientali, di uso antropico e amministrativi. Tale analisi è stata finalizzata alla rappresentazione e valutazione dell’estensione e distribuzione del patrimonio naturale e seminaturale attuale e delle sue relazioni spaziali e funzionali con i sistemi agricoli e urbanizzati presenti nel territorio in esame. Successivamente è stata elaborata la carta dello stato di conservazione del territorio comunale basata sulla riclassificazione, in termini di artificializzazione, emerobìa e distanza dallo stadio vegetazionale maturo, delle coperture e usi del suolo. Tale elaborato ha permesso di valutare il grado di trasformazione delle differenti porzioni del territorio comunale enfatizzando i caratteri fisionomici delle diverse coperture vegetali e discriminando le alterazioni determinate dalle tipologie di uso del suolo (artificiali ed agricole). In aggiunta ai suddetti elaborati è stato prodotto uno studio propedeutico alla definizione delle aree core della rete ecologica territoriale.
Maggiori informazione sul sito del Comune di L'Aquila.
Azione di sistema prevista dalla Direttiva Conservazione della Biodiversità MATTM per i Parchi Nazionali
Il progetto “Costituzione della rete dei boschi vetusti dei parchi nazionali dell’Appennino meridionale” prevede la partecipazione di 5 Parchi Nazionali (Pollino; Appennino Lucano, Val d'Agri Lagonegrese; Aspromonte; Cilento, Vallo di Diano e Alburni; Sila). Il progetto ha previsto diverse fasi che vanno dall'individuazione di boschi con caratteristiche di vetustà, alla loro caratterizzazione rispetto a sistemi forestali simili sottoposti a convenzionali pratiche di gestione. Ad oggi il progetto ha portato all'identificazione di un totale di 43 siti con caratteri di vetustà, di cui 22 aggiuntivi rispetto al progetto nazionale portato a temine nel 2010 e intitolato "Le Foreste Vetuste nei Parchi Nazionali Italiani". Ad oggi si stanno comparando 8 tra tali siti a un numero uguale di siti gestiti e con le stesse caratteristiche stazionali e vegetazionali per far emergere differenze non solo nella struttura forestale ma anche nella composizione e diversità floristica.
Serie di vegetazione e vegetazione reale potenziale della provincia di Roma
Lo sviluppo della convenzione ha consentito la redazione della Carta delle Serie di Vegetazione e della Vegetazione Naturale Potenziale, l'aggiornamento della Carta della Vegetazione e la valutazione dello stato di conservazione delle serie di vegetazione della Provincia di Roma.
Maggiori informazioni sul sito della Provincia di Roma
Controllo delle popolazioni di culicoides spp. mediante uso di prodotti naturali ad azione bioinsetticida
Controllo delle popolazioni di Culicoides spp. mediante uso di prodotti naturali ad azione bioinsetticida
Caratterizzazione fitochimica di specie vegetali officinali
Identificazione attraverso metodiche cromatografiche dei principali costituenti citati nella letteratura scientifica.
Supporto al punto focale del protocollo di cartagena sulla biosicurezza e all´autorità nazionale competente ai sensi del dec. leg.vo 224/2003
Supporto tecnico-scientifico alle valutazioni di incidenza del Parco nazionale del Circeo
Studio di incidenza del progetto 'Cava destinata a discarica in località Pozzelle nel comune di Terzigno (Napoli)
Gestione demografica e conservazione genetica di specie rare nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano: Primula palinuri Petagna
Progetto di ricerca sul recupero degli Agnati
Problematiche di conservazione della fauna ittica e dei crostacei decapodi di interesse comunitario del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e proposta di un primo progetto di ricerca sul recupero degli Agnati.
Monitoraggio per la conservazione del Gabbiano Corso (Larus Audouinii) nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
Pianificazione anti incendi boschivi (PAIB)
Supporto tecnico-scientifico alla pianificazione antincendi boschivi nelle aree naturali protette statali ed individuazione nei parchi nazionali di zone di intervento prioritario (lista rossa della zonizzazione aib)
Progettazione ambientale della discarica di Macchia Soprana (Serre, SA)
Stato di conservazione, compatibilità ambientale e piano di riqualificazione e recupero ambientale.
PRG del Comune di Roma
Analisi territoriali per il Piano Regolatore Generale del Comune di Roma: paesaggio vegetale e rete ecologica territoriale
Le foreste vetuste nei parchi nazionali d´Italia
Caratterizzazione floristica vegetazionale, strutturale e linee guida per la conservazione e la gestione
PTPG e REP della Provincia di Roma
Piano Territoriale Provinciale Generale e Rete Ecologica della Provincia di Roma.
Valutazione dello stato di conservazione dei paesaggi d'Italia e dei parchi nazionali
Classificazione e caratterizzazione della diversità ambientale e paesaggistica del territorio italiano e dei parchi nazionali
Primo contributo al censimento della flora esotica in Italia e caratterizzazione della sua invasività
Particolare riferimento alla fascia costiera marina e alle piccole isole
Primo contributo alla definizione delle IPAS (Aree Importanti per le Piante) in Italia
Il progetto "Important Plant Areas in Italia", rappresenta a livello nazionale un importante contributo per poter intraprendere azioni mirate alla conservazione della biodiversità. Sulla base delle conoscenze ad oggi disponibili a livello nazionale sono stati identificati i siti più importanti per la diversità delle piante e coprono un'area pari a circa il 15% del territorio nazionale.